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CON ANATOMIA UMANA DI SALVATORE ASTORE, IL GRUPPO BUILDING RINNOVA IL PROPRIO SOSTEGNO ALL’ARTE PUBBLICA A TORINO.

12 Novembre 2021
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Torino, 11 novembre 2021. Mazzoleni inaugura oggi il gruppo scultoreo dal titolo Anatomia Umana di Salvatore Astore, un regalo della galleria alla Città di Torino. Le opere appositamente studiate e realizzate per instaurare un dialogo con lo spazio urbano circostante, saranno collocate in modo permanente nel cuore della città di Torino in corso Galileo Ferraris, all’ incrocio con via Cernaia.

Nell’opera di Salvatore Astore si incontrano il processo industriale e la capacità di immaginazione, due aspetti molto connessi alla tradizione di Torino, legata al lavoro e alla sua capacità di sperimentare attraverso l’arte. La nostra galleria ha deciso dunque di utilizzare la città come luogo espositivo, mettendo in dialogo un grande artista con lo spazio pubblico e due eroi della storia di Torino e d’Italia, Vittorio Emanuele II e Pietro Micca” dichiara Davide Mazzoleni, CEO della Galleria Mazzoleni.

Profondamente affascinato fin dall’inizio della sua carriera dai disegni anatomici di Leonardo da Vinci, a partire dal 1985 Astore incentra il suo lavoro sulla produzione di sculture antropomorfe in ferro saldato verniciato e successivamente in acciaio inox.

Francesco Poli ripercorre le tappe della sua poetica: “le lastre metalliche sagomate, che nelle prime opere erano colorate con vernici industriali, sono poi lasciate nude e semplicemente satinate. Queste forme plastiche, fondate su un’articolazione simmetrica delle parti, si presentano come grandi superfici a parete leggermente convesse, o come configurazioni volumetriche più o meno ogivali a tutto tondo, in acciaio inox, la cui compattezza è attraversata da profonde saldature. Sono simili a imponenti sezioni di calotte craniche segnate da organiche tracce di suture ossee, e appaiono nella loro fredda, vuota e monumentale immobilità come presenze quasi metafisiche in una dimensione spazio-temporale sospesa”. Come evoluzione delle sculture degli anni ’80/’90, negli ultimi anni l’artista ha sviluppato un ciclo di opere di matrice organica analoga ma con sviluppi formali più liberi. Si tratta infatti di sculture di notevoli dimensioni caratterizzate dalla presenza di grandi fori, che rendono più fluido il rapporto con lo spazio esterno.

Il gruppo scultoreo Anatomia Umana è composto da una coppia di sculture verticali in acciaio inox satinato di oltre 5 metri di altezza, collocate in un punto nevralgico della città, all’incrocio tra corso Galileo Ferraris e via Cernaia. Le sculture acquistano uno specifico senso urbanistico e diventano dei segni plastici che valorizzano esteticamente l’inizio della lunga prospettiva dove svetta sullo sfondo il monumento a Vittorio Emanuele II. La monumentalità e l’essenzialità organica della materia instaurano un rapporto dialettico con il paesaggio urbano e naturale che le circonda.

La dimensione degli spazi concavi interni delle sculture, in contrapposizione alle superfici convesse esterne) si impone come protagonista e si inserisce all’interno di una dinamica dove l’alternanza tra vuoto e pieno viene scandita dal nostro immaginario. L’artista, in una sapiente retorica concettuale, sperimenta geometrismo e volumi, giungendo a una frontiera labile dove svanisce l’intervento umano e prosegue quello della natura, dando nascita a nuove forme, nuove anatomie. Questo intervento artistico site-specific partecipa alla rivalutazione di uno spazio pubblico e si erge a modello di sinergia tra pubblico e privato. Grazie alla collaborazione tra la galleria Mazzoleni e le istituzioni pubbliche, il sito riqualificato si presenta come nuovo punto di riferimento e felice esempio di arte pubblica a beneficio dei cittadini e dei visitatori del capoluogo piemontese.

Anatomia Umana, questo recente mio lavoro scultoreo in cui volutamente risaltano due enormi fori sagomati a forma di calotta cranica, sono – a mio modo di vedere – la traduzione plastica di concetti come materia, peso, forma, vuoto che ho sempre indagato nel mio fare scultura. Il tentativo di mettere in relazione la parte con il tutto, la forma visibile delle cose con l’aspetto immateriale della conoscenza, così come l’urgenza di ricercare l’organicità della forma, è il mio modo di proseguire la ricerca sull’Uomo e sul rapporto fra l’uomo e il mondo”. dichiara l’artista Salvatore Astore, autore di Anatomia Umana.

Il progetto espositivo, che si inserisce all’interno delle ricorrenze del quinto Centenario della morte di Leonardo Da Vinci, è realizzato in collaborazione con la Città di Torino, sotto il coordinamento dell’Ufficio Arte Pubblica e con i patrocini della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino. L’inaugurazione si terrà giovedì 11 novembre in presenza dell’artista e delle Istituzioni.

L’illuminazione dell’opera è a cura di Iren, l’operazione è resa possibile grazie al sostegno di Banca Intermobiliare, e al sostegno di aziende e mecenati del territorio tra i quali Assistudio, Gruppo Building, Damilano, Deltratre, Subduded, Vestil.

L’intento del Gruppo Building è rinnovare il patrimonio e la bellezza storica di Torino: in questa direzione si muove la scelta di sostenere la produzione di Anatomia Umana di Salvatore Astore, la nuova opera pubblica nel cuore di Torino, a cura della Galleria Mazzoleni.

I progetti del Gruppo valorizzano edifici storici di Torino, riconvertendoli e trasformandoli, unendo luxury real estate e spazi aperti alla cittadinanza. Il lavoro di Building, infatti, da sempre è fortemente orientato al connubio tra spazi abitativi e arte pubblica: basti pensare al sodalizio con l’artista torinese Richi Ferrero, che per il gruppo presieduto da Piero Boffa ha già realizzato il Giardino Barocco Verticale nel cortile di The Number 6, “la casa più bella del mondo”, nel percorso di Luci d’Artista 2021. Richi Ferrero è l’autore del Cancello Futurista – Omaggio a Depero nel cortile di Lagrange 12, sul cui tetto svetta la scultura Equinox, dell’opera T’Oro visibile sulla facciata di Quadrato, la trasformazione dell’antico convento di Sant’Agostino, realizzato da Building in via delle Orfane, nel cui cortile Pixel Pancho, celebre artista della scena della street art mondiale, ha dipinto “Eaten by feelings”, opera che denuncia e riflette sul femminicidio.

Recentemente il Gruppo Building ha anche aperto la galleria open air di Domus Lascaris, rivisitazione di un palazzo razionalista degli anni Cinquanta.